Esimio Professore, mi perdoni se, ancora, La disturbo. vorrei solo portarLa a conoscenza dei miei spostamenti. di modo che Lei possa farne tesoro. nel caso in cui dovesse, in un prossimo futuro, trovarsi nelle condizioni di riscontrarmi. o in qualche modo contattarmi. come giá Le anticipavo, dopo un breve ma rinfrancante soggiorno in montagna, mi recherò al mare. domani mattina, di buon ora, accompagnato dal, ormai fido, Miao, intraprenderò il lungo viaggio che, in direzione delle mie spiagge natie, mi vedrá percorrere verso sud tutto il nostro amato Paese. lungo il tragitto, non potrò che fare, come sempre, tesoro del suo monito, mio prezioso compagno in imprese di tal fatta: “Non dimenticare, caro Gianni, non dimenticare mai come il viaggio sia un potente strumento di conoscenza, di salvezza e di catarsi.”
Dove siete tutti?